martedì 11 novembre 2014

Interactive advertising: iniziamo a parlarne!

Vivendo immersi nell'interattività non si può certo pensare di evitarla, né tantomeno sperare che non sia lei a venirci a prendere a tutti i costi e con ogni mezzo possibile! 
Oggi iniziamo a parlare di un argomento estremamente complesso che certamente necessita di approfondimenti, ma che è bene iniziare a definire: interactive advertising.

Nel post di qualche tempo fa parlavo di gamification e del suo rapporto con il marketing, gamification intesa come un meccanismo che le campagne di marketing mettono in atto per fare branding e aumentare l'engagement, spesso a prescindere dalla mera promozione del prodotto.
Parlando di gamification spesso l'associazione ricade su prodotti come Nike+, di cui parlo nel post Come dimagrire parlando di Gamification: niente Nike+, basta scriverci su una tesi di laurea!, prendendo un po' in giro un'idea di gamificazione legata soltanto ad un raggiungimento di obiettivi ed entrare in una classifica che può prescindere dal gioco. Certamente Nike+ è il primo esempio di successo internazionale di gamification e i risultati sono chiari e forti: l'azienda ha incrementato sia in vendite che in brand image, arrivando a definire con Nike Fuel un metro di misura universalmente condiviso sul raggiungimento di obiettivi fisici. 


Dalla gamification di Nike però è passato molto e il concetto stesso di marketing giocoso è diventato un qualcosa di altamente mutevole che, nel corso del tempo e delle sperimentazioni, ha sviluppato forme sempre più complesse di gamificazione. 
Abbiamo già visto nel post Co-creation: iniziamo a parlarne una di queste forme di gamification in azione che, attraverso l'ingaggio dell'utente, fanno sì che esso entri in contatto con il brand già in fase di creazione del prodotto.


Ora però intendo aprire un'altra parentesi proiettata verso un fenomeno che rientra ampiamente nell'idea di attività gamificata grazie al suo alto contenuto interattivo e giocoso: l'interactive advertising.

L'interactive adv è un campo di applicazione in via di sviluppo che rappresenta una sorta di punto di incontro tra una pubblicità classica (tv spot, annunci stampa, inserzioni, ecc.) e i metodi di comunicazione di tipo digitale (quindi basati sull'utilizzo della rete per veicolare messaggi pubblicitari, combinando i vari canali disponibili). 

IAB Italia, dopo aver confermato un +7,7 sugli investimenti per il 2013 in pubblicità interattiva, prevede di confermare il dato - o addirittura aumentarlo - per il 2014.

Le aziende quindi che ne fanno un asso nella manica per il loro business sono ormai tantissime. In Italia, Shazam e il suo partner italiano Mobvious stanno facendo un grosso lavoro, oltre che di enorme successo - verificabile dalle collaborazioni con brand del calibro di Jaguar, Intesa SanPaolo, Vodafone, ecc. - anche di educazione verso un pubblico sempre più disposto all'interattività, che non si accontenta dei 30'' di spot, ma lo vuole continuare, fino ad un'interazione con il brand di circa 1,45'.

Se dunque il pubblico è pronto all'interactive adv e l'attività di Shazam ce lo conferma sempre di più, un'altro esempio di questo tipo ci arriva da un brand del settore automobilistico: Honda.

L'azienda giapponese ha lanciato il 30-10-2014 lo spot virale Honda Civic TypeR, preceduto ovviamente da una serie di teaser altamente contagiosi, per il lancio del nuovo modello di Civic di casa Honda. 

L'ennesimo spot automobilistico aggressivo? Non direi proprio! O forse sì? Direi entrambi questa volta: giusto per mettere d'accordo le sue facce della Civic!



Semplicemente efficace, divertente e di forte impatto esperenziale: premi R per cambiare spot! La semplicità dell'azione necessaria all'interazione con lo spot lo rendono un prodotto estremamente ludico, altamente virale e di forte impatto narrativo. La storia infatti è agli antipodi, pur intrecciandosi su un'unica trama portante.

A quanto pare, l'interactive advertising è destinato a farla da padrone e a rendere l'azione - e l'interazione - il nodo centrale attorno al quale far ruotare il marketing e la pubblicità.

Nessun commento:

Posta un commento